Q - come Quarzo Rutilato
Formula chimica: SiO2 + TiO2
Sistema cristallino: trigonale/tetragonale
Processo litogenetico: primario
Colore: trasparente con inclusioni aghiformi color oro
La luce della mente
Si tratta di un cristallo di quarzo contenente al suo interno filamenti di rutilio, che lo rendono carico elettricamente. Dona energia vitale, gioia e solarità a chi lo indossa. Libera dalle paure nascoste e dall’angoscia. Sviluppa, inoltre, indipendenza, larghezza di vedute e aiuta a non farsi condizionare dagli eventi esterni.
Anticamente noto come Capelvenere, gli si attribuiva la capacità di immagazzinare la luce solare per illuminare la mente umana. Veniva usato anche per allievare la tosse.
Di grande protezione, è consigliabile a tutti coloro che vogliono essere difesi nelle più svariate circostanze.
Per il suo colore è abbinato al 3°chakra, ma in realtà favorisce un aumento di energia in tutti i chakra. Svolge una forte azione a livello spirituale, promuovendo il contatto con il proprio Sé superiore e sviluppando chiaroveggenza.
La tradizione, dal punto di vista fisico, assegna a questa pietra una capacità rigenerativa sui tessuti e sulle mucose, nonché una capacità stimolante sul sistema immunitario. Per questo era considerata anticamente, utilissima nei casi di influenza (da indossare al manifestarsi dei primi sintomi), e in quelli di bronchiti croniche. Per rafforzarne l’effetto si può provare ad abbinare il cristallo alla calcite verde. I testi affermano che sarebbe adatto agli adolescenti perché potrebbe aiutare la crescita e favorire il portamento eretto.
Si può indossare come ciondolo, anello, bracciale o semplicemente in un sacchetto di cotone a contatto del torace. Ottimo da usare durante la meditazione per contattare stati superiori di coscienza, nel qual caso è bene posarlo sul 6°chakra.
Si purifica con tutti i metodi già descritti, si ricarica alla luce del sole.
Quarzo rutilato: chakra
Terzo chakra Manipura (“Ombelico e Plesso Solare”)
Quarzo rutilato: mitologia
Il quarzo rutilato era noto nell’antichità con il nome di “capelvenere” (Capelli di Venere) perché le inclusioni di rutilo formavano dei fili sottili e biondi come i capelli della dea. Si riteneva che riuscisse a catturare la luce solare e pertanto avesse la capacità di illuminare gli uomini.
Fonti:
Appunti vari
Cure-naturali
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