sabato 16 febbraio 2013

Tell The Owl - Argomento ⑪:

Luoghi con energie particolari - Genius Loci

Interessante! in questo argomento si parlerà del Genius loci , ovvero un entità legata al luogo che muta con il tempo ed anche con le energie che hanno abitato il posto... ad essere sincera pur conoscendo l'argomento non ho mai approfondito a riguardo o provato ad invocare un genius loci o almeno non volontariamente.

Quando mi trovo a stare a stretto contatto con la natura riesco facilmente a percepire le energie del luogo e se mi concentro tramite alcune pratiche riesco a mettermi in contatto con loro e percepire il luogo esatto di dove risiedono , una volta in un parco dove c'era un boschetto con i miei due amici che seguono questo percorso stavamo cercando un luogo giusto per poter celebrare l'esbat , arrivati in un certo punto del sentiero che stavamo proseguendo esattamente vicino agli antichi acquedotti romani abbiamo percepito una strana sensazione e ci siamo involontariamente tutti e tre fermati più o meno nello stesso punto , il tempo di parlarci fra di noi e capiamo che il luogo non era favorevole alla nostra presenza , era come se non voleva che andassimo oltre e non gradiva che noi eravamo li , in quel momento abbiamo deciso di cambiare rotta anche per non avevamo i mezzi per poter approfondire....

In altri modi mi ricordo la prima volta che conobbi due persone che mi svelarono questo cammino durante una passeggia vicino casa della mia bis nonna dove andavo tutti gli anni in vacanza sentivo qualcosa che mi attirava al di fuori del sentiero che seguivo sempre e che poi alla fine mi portò dove delle "streghe" stavano celebrando .

Riesco involontariamente e sempre a collegarmi con il luogo dove sono molte volte questa cosa quando ancora non sapevo influiva addirittura sulle mie emozioni , quando poi ho imparato a riconoscere queste energie capivo quando e come ero in grado di respingerle o farle entrare.

Tornando invece ai luoghi a cui sono legata ce ne sono molti che scelgo ogni volta come un mio "rifugio" per entrare in contatto meglio con la mia spiritualità o per celebrare gli esbat/sabba quelli a cui sono più legata appartengono al mio passato ed hanno un significato speciale per me, il primo è dove come dicevo prima ho incontrato due signore che mi hanno fatto conoscere quest'arte ed questo in foto , infatti questo luogo oltre che magico è pieno di energie positive è in un luogo particolare dove i quattro elementi entrano in completa sintonia ed è per questo che è ancora più speciale , li scorre un piccolo ruscello di un acqua che si può bere e limpidissima , i raggi del sole arrivano sempre filtrando tra i magnifici alberi e il tutto è cullato dalla voce del vento che sfiorando le rocce sembra che canti ....io la considero la mia sorgente ,infatti da li che viene il nome del mio forum dove cerco di condividere e divulgare questa fantastica arte...

il secondo è il giardino dietro casa , dove oltre a crescere tutte le mie erbe , ci sono anche gli alberi e piante che ogni volta ci donano una parte di loro , in particolare li risiede il mio ciliegio , con questo luogo ho un rapporto particolare oltre per il fatto che risiede l'albero che mi ha donato la mia bacchetta , ma anche perchè li riposa per sempre la mia micia zafira che dopo due anni posso ripetere urlando che lei non era un semplice animale e ciò che ha insegnato e trasmesso non ha limiti , ma questa è un altra storia che non vorrei toccare , quindi tornando al luogo nel caso in cui non posso allontanarmi ho avuto modo di celebrare le festività ma anche solo di sdraiarmi ai piedi del mio ciliegio e concedermi completamente alla natura , entrare in piena simbiosi con il mio lato spirituale e parlare con essa...

e un altro luogo che merita di essere qui è un posticino lungo mare nelle grotte inutile dire che questo posto è magico , bisognerebbe provare ad andarci ed ascoltare ciò che ti fà sentire e trasmettere...

Proprio per parlare ora in questo momento alle 22:16 ..ero qui a scrivere l'argomento e sento muovere la sedia sotto di me, un buco allo stomaco! , è il terremoto!! Non sto scherzando mentre scrivevo ha dato una scossa assurda di terremoto XD

Comunque per concludere vorrei solo dire che La Natura è fantastica , in silenzio riesce a darmi emozioni mai provate...

Tell The Owl - Argomento ⑩:

La nostra festa e la ruota dell' anno

Allora devo dire che mi piace molto quest'argomento , anche perchè adoro celebrare tutti sabba celebrandoli proprio una festa!
Durante la ruota dell'anno mi capita spesso di organizzare delle giornate speciali per il sabba in questione , celebro sempre all'aperto apparte quando il tempo non è dalla mia parte.
Di solito dipende la festività mi rifugio in cima a una montagnola dalle mie parti dove oltre ai boschetti ci sono delle distese magnifiche dove c'è una tranquillità fantastica e si può ammirare anche la città dall'alto pur rimanendo nella completa tranquillità della natura.
Un altro luogo dove mi rifugio durante le festività è nel mio boschetto giardino dietro casa ho molto terreno di mia proprietà , quindi quando le tempistiche lavorative non mi permettono di allontanarmi tanto vado lì.
Di solito mi piace molto celebrare le festività da sola anche perchè riesco sempre a ricavarmi quei momenti di riflessione e tranquillità che forse solo durante quei momenti riesco a dedicarci cosi tanto tempo , però mi piace festeggiare anche in compagnia dei miei due amici che come me da sempre seguono quest'arte e condividere con loro questi festeggiamenti è divertente e fà stare bene , tra picnic , balli , canti e momenti dedicati oltre alla celebrazione ritualista ma anche al confrontare opinioni sui cambiamenti e gli insegnamenti che abbiamo ricevuto durante il tempo trascorso dall'ultima festività.
La cosa che adoro di più durante i sabba è coinvolgere sia la mia famiglia che gli amici ai festeggiamenti , facendo apprezzare il significato e le usanze della festività in questione , in famiglia ormai essendo anni che mi dedico a questo percorso riesco completamente a renderli partecipi e oltre a non fare commenti negativi si sentono ogni anno che passa sempre più parte del festeggiamento , dalle decorazioni della casa a dei veri e propri momenti di festeggiamento della festività.

Non c'è una vera e propria festività a cui sono legata perchè ad ogni festività ho un legame particolare del mio percorso , come il mio primo sabba celebrato , quello in cui sono stata iniziata , oppure quello in cui ho condiviso dei momenti speciali con delle persone per me importanti , quindi scegliere un sabba di preferenza mi è quasi impossibile ^^
Posso però dire che adoro particolarmente Beltane e Samhain perchè con entrambi ho un rapporto particolare durante le celebrazioni e si posso dire che hanno qualche punto in più a differenza delle altre , anche se come già detto ogni festività è legata a dei momenti particolari della mia vita e mi piace festeggiarle tutte.
Cerco di essere sempre regolare con i festeggiamenti infatti alcune volte mi è capitato di spostare i turni al lavoro oppure prendermi proprio un giorno per avere la possibilità di festeggiare, anche perchè come per le altre religioni/tradizioni ci sono dei giorni di "riposo" per le feste anch'io mi ritaglio per le mie festività dei giorni completi di festa!

La mia ruota lunare è un pò gestita da me e da come mi sento in quel momento , cerco sempre di celebrare gli esbat sia in compagnia che da sola e rigorosamente all'aperto , sia per la sola celebrazione sia per eventuali rituali che devo eseguire , però capita alcune volte di non sentirmi perfettamente in forma e dedichi questa giornata alla semplice chiacchierata , meditazione o ad altre arti magiche con cui sento il bisogno di esprimermi e quindi non necessariamente all'aperto.

Come già toccato quest'argomento seguo un culto particolare e non neo.pagano quindi non mi trovo molto in sintonia a celebrare seguendo dei schemi ben precisi , penso che qualsiasi pratica,celebrazione o festeggiamento legato all'arte della magia bisogna essere del tutto naturale e istintivo , infatti la mia ruota dell'anno è basata principalmente su cosa la mia anima senti di fare in quel momento e cosa mi rende completamente a mio agio e mi faccia stare bene..


Daphne VolvaRagnarok

Modern Witch League 5#: Alfabeto di strega:



X - come Xochipilli


Nella mitologia azteca, Xochipilli ("principe dei fiori") era il dio dell'amore, dei giochi, della bellezza, della danza, dei fiori, del mais e della musica. Sua moglie era Mayahuel e sua sorella gemella Xochiquetzal. Essendo considerato uno degli dei responsabili della fertilità e del raccolto, è stato associato a Tlaloc, dio della pioggia ed a Centeotl, dio del mais. A lui viene fatto riferimento anche come Macuilxochitl, che significa "cinque fiori". (Xochi deriva dal termine nahuatl 'xochitl', cioè 'fiore', mentre 'pilli' significa 'principe' o 'bambino')

Verso la metà del 1800, una statua azteca raffigurante Xochipilli, fatta risalire al XVI secolo, fu portata alla luce nei pressi delle pendici del vulcano Popocatepetl, vicino a Tlamanalco. La statua rappresenta una figura seduta su un piedistallo a forma di tempio.

Uno dei documenti archeologici più significativi che testimonia l’intimo rapporto dell’uomo precolombiano con le piante psicoattive è rappresentato dalla raffinata statua in pietra raffigurante una particolare divinità del complesso pantheon divino azteco: Xochipilli, il “Principe dei Fiori”. Alta 80 cm, datato al 1450 d.C., è attualmente conservata presso il Museo Nacional de Antropología di Città del Messico.


La caratteristica principale di questa statua è l’aspetto estatico della maschera che porta sul viso; un estatismo intimamente associato alle numerose rappresentazioni di vegetali – tutti psicoattivi – raffigurati in bassorilievo sul suo corpo.

Disegni dei motivi fungini e floreali incisi sulla statua di Xochipilli (da Wasson, 1973)



Un’attenta indagine botanica ha portato all’identificazione dei vegetali incisi: fiori di Turbina corymbosa (ololiuqui), Nicotiana tabacum, Heimia salicifolia (sinicuichi), Quararibea funebris (poyomatli) (Wasson 1973). Nel piedistallo della statua sarebbero raffigurati funghi del genere Psilocybe.

L’estatismo è una caratteristica di numerose statuine mesomaricane, il cui insieme meriterebbe un’indagine specifica (si vedano ad esempio le statuine riprodotte in Wasson 1983 e le due pietre-fungo che hanno raffigurato alla base un viso umano in estasi, proposte all’attenzione da Lowy, 1980).

Nella letteratura nahuatl e nelle fonti del periodo della Conquista Xochipilli, oltre ad essere il principe dei fiori, è il dio del sole nascente, del gioco, della poesia e dell’arte (Fernández, 1959).

Wasson, Schultes e Hofmann sono arrivati alle conclusioni che Xochipilli rappresenti una figura in preda all'estasi. La posizione e l'espressione del corpo, uniti ad una evidente rappresentazione di piante allucinogene risaputamente usate dagli Aztechi nelle cerimonie sacre, avvalorerebbero questa interpretazione.


Fonti:
FERNÁNDEZ JUSTINO, 1959, Una aproximación a Xochipilli, Estudios de Cultura Nahuatl, vol. 1, pp. 30-46.

LOWY BERNARD, 1980, Ethnomycological Inferences from Mushroom Stones, Maya Codices and Tzutuhil Legend, Revista/Review Interamericana, vol. 10, pp. 94-103.

WASSON R.G., 1973, The role of “flowers” in Nahuatl culture: A suggested interpretation, Harvard Botanical Museum Leaflets, vol. 23(8), pp. 305-324.

wikipedia - Samorini.it

Modern Witch League 5#: Alfabeto di strega:


V - come Vampiro


Con il termine "vampiro" si identifica lo spirito di una persona defunta o del suo cadavere, una creatura-simbolo delle forze del male che si agitano in una specie di vita quando "la luce del Sole é morta".
L'origine del Vampiro é antichissima e con diverse varianti, si perde nella notte dei tempi ed ha un notevole ruolo nella cultura di quasi ogni popolo.
L'origine del Vampiro si perde nella notte dei tempi, certi metodi osservati nelle necropoli preistoriche in cui grosse pietre sono piantate sul corpo dei morti per impedirgli di tornare dall'aldilà fa presupporre la credenza nel Vampiro.
Il più antico testo si legge in una tavoletta babilonese conservata al British Museum: una formula magica che serve a proteggere dai Demoni Notturni succhiatori di sangue,che erano gli Etimmé.
Gli antichi ebrei temevano l'Aluka (letteralmente "succhiatore di sangue"), un essere che assaliva i viandanti nel deserto.
La stessa Lilith, demone assiro diventato nella tradizione ebrea la prima e malvagia moglie di Adamo che era un demone del genere "Succubus", la variante femminile del genere "Incubus": golosa del seme umano entra di notte letto degli uomini e li prosciuga di ogni forza.
Da Lilith, le Lilin: queste succhiano il sangue dei bambini e se un bambino ride durante il sonno vuol dire che sta giocando con Lilith, per salvarlo occorre dire (possibilmente in ebraico) "Adamo, Eva, fuori Lilith!".

Secondo la versione più accreditata il termine Vampiro deriva da un manoscritto russo del 1047 circa in cui compariva la parola Upir.
Per l'esattezza il termine usato da un principe di Novgorodian era "Upir Lichyj" che è stato tradotto in: vampiro malvagio.
Da qui è stato coniato il termine Vampiro, che identificava uan creatura spietata che si nutriva a danno di: sangue o anima o carne, delle sue vittime.
Ancora oggi i termini con i quali sono indicati i vari tipi di vampiri in quelle zone sono assai affini fra loro ed alla parola d'origine Upir (anche se le caratteristiche vampiriche sono differenti, alcune bizzarre)

Vampirismo tra antiche credenze e folclore popolare

Oggi si sente parlare spesso di vampiri, la fiction, la letteratura, gli stessi media ci bombardano con storie di “revenants” più o meno attuali che affondano le loro radici in antiche paure dell’uomo, remoti tabù che ancora oggi ritroviamo nel folklore popolare.
Prima di definire i “vampiri” dobbiamo soffermarci su quell’antico retaggio culturale che ancora fa capolino tra le nostre vite la Necrofobia (da necros morte e phovos paura).
Da sempre l’uomo ha avuto timore dei propri trapassati, come testimoniano antichi detti popolari come il famoso “i morti portano morte”, nascono così tutta una serie di rituali, da cui poi trae origine quello funebre, che aveva proprio lo scopo di relegare i morti nell’aldilà e di ucciderli una seconda volta. La necrofobia non è del tutto inspiegabile, nel passato infatti molti erano i casi di morti “misteriose” legate a qualche malattia non ancora conosciuta che poi, dopo la prima vittima si diffondeva tra i vivi e così il collegamento al morto come “revenant”, l’untore, non era del tutto ingiustificato.
In realtà dovremmo distinguere la necrofobia rituale, cioè legata proprio a credenze sull’aldilà e sul defunto da una necrofobia successiva diciamo altomedioevale, che, comunque appoggiandosi ad antiche credenze era legata a malattie o epidemie che poi hanno fatto nascere il mito del vampiro o Nosferatu , il “non morto” come oggi lo conosciamo.
La stessa possibilità del vampiro di trasformarsi in animali quali topi o pipistrelli è successiva, mai ipotizzata dal razionale uomo primitivo, e proprio legata al fatto che questi animali avevano la caratteristica di diffondere le epidemie e così il morso di un topo portava al contagio e alla sua associazione con la creatura misteriosa. Le malattie infettive e le strane morti diventano così attributi del nuovo “vampiro” , tubercolosi con perdite di sangue dalla bocca, rabbia, fotofobia, morti apparenti, disturbi mentali, bronchiti e polmoniti diventano le nuove caratteristiche dei non morti, creando un netto distacco con le tradizioni antiche.
Un esempio è la protoporphyria crythropoietica, malattia che colpisce i globuli rossi rendendo i soggetti affetti impossibilitati ad esposizioni solari, e non del tutto rara durante il medioevo soprattutto in area slava a causa di dai matrimoni consanguinei tra i nobili locali e forse per questo motivo, proprio perchè fortemente “colpiti” da questi strani eventi, questi paesi han conservato una memoria vampiresca più sviluppata che in altri luoghi. Lo stesso termine “vampiro” è relativamente recente e di origine slava, legato alla radice “pi” cioè stregone e al verbo “wempti” che significa bere.
La paura della luce diventerà caratteristica predominante del “vampiro letterario” chiamato poi Dracula (da Dracul e cioè stregone in Rumeno) personaggio ispirato allo storico Vlad Tapes, principe della Valacchia forse associato al “revenant” a causa dei suoi severissimi metodi di governo. In realtà Vlad fu un grande paladino della Cristianità contro l’incombente pericolo turco che riuscì a sconfiggere anche disponendo di un esercito notevolmente inferiore, utilizzando una vera e propria arma psicologica. La storia narra che quando i turchi arrivarono alla capitale del regno, Targoviste, trovarono circa 8.000 pali ove erano stati infissi altrettanti prigionieri. L’impatto fu così inaspettato e tremendo che decisero subito di ritirarsi.
Lasciando alle spalle il Medioevo e tornando molto indietro nel tempo uno dei motivi per i quali si diventava vampiri era la violazione di un tabù, infatti violando alcuni precetti della religione locale il credente entra in una vorticosa spirale di causa-effetto che per lui diventa dannosa se non addirittura mortale.
J.Frazer, nel suo famosissimo libro, “il Ramo D’oro”, descrive una serie infinità di tabù, ad esempio tra le tribù africane si crede che se durante la caccia una moglie sia infedele il marito verrà morso da un serpente e morirà, nasce così l’idea del “non morto”, l’uomo che torna dopo la morte per vendicare il tabù violato. Seguendo la stessa idea le donne morte durante il parto, i bambini defunti ancora in fasce essendo stati strappati con forza alla vita vogliono portare i loro parenti con loro nell’aldilà. Il rito funebre nasce proprio per questo, esso è visto all’inizio con lo scopo di rompere drasticamente il legame tra il defunto e le vita sulla terra ed impedire un ritorno in “vita” dell’estinto.
Una della tante credenze è quella legata alla nutrizione del morto, infatti si credeva che anche nell’aldilà il defunto dovesse nutrirsi e se non avesse trovato agevolmente cibo sarebbe ritornato sulla terra alla ricerca dello stesso.
Proprio per questo motivo spesso le tombe venivano provviste di cibi reali o simbolici come raffigurazioni o semplice vasellame o ancora grano e cereali. Nell’antica Grecia troviamo molte tradizioni che riferiscono di banchetti tenuti sulla tomba del morto in modo da “alimentare” e “nutrire” il cadavere, pratiche di cui troviamo ancora traccia nel 1700 nel “de masticatione mortuorum in tumulis” di M.Raufft o in altre strane tradizioni ancora presenti come l’usanza nel caso di recenti lutti in famiglia, di occupare tutti i posti a sedere durante feste o banchetti, in modo che il morto non potesse trovare posto per la sua presenza, oppure di offrire un pranzo o la cena ai convenuti al funerale del defunto, o ancora le tradizioni che ritroviamo in molti paesi del sud Italia e in particolare di Lucania ,Puglia o Calabria ove si usa porre sul davanzale delle case, nel giorno dei morti.
Un’altra strana credenza legata sempre all’alimentazione del defunto è quella che essi si cibassero di carne umana e da questa al sangue il passo diventa breve.
“non ti nutrirai del sangue perche’ il sangue e vita: e tu non devi mangiare la vita insieme alla carne” Deuteronomio XII-23
“soltanto non mangerete la carne con la sua vita, cioè il suo sangue .Del sangue vostro, anzi, ossia della vostra vita,io domanderò conto” Genesi IX-4
Altra interessante usanza per impedire ad un morto di resuscitare era quella di deporlo a faccia in giù nella tomba con un gran masso su di esso. In questo senso sono state fatte interessantissime ricerche dalla Dott. Anastasia Tsaliki1 che si occupa proprio di sepolture “fuori dal comune”, come quelle ritrovate a Cipro e datate circa 7000-2500 a.C. ove i cadaveri sono stati ritrovati in piccole tombe deposti in posizione contratta schiacciati da lastroni di pietra o ancora alcune volte decapitati, in modo da impedire in ogni modo il ritorno alla vita.
Sepolture simili le abbiamo ritrovate anche in Italia, a Trani, in località “Capo Colonna” databili IX-VIII sec. a.C.
Sono state ritrovate due sepolture, nella prima era deposto un individuo in posizione inginocchiata schiacciato da un enorme masso posto alle sue spalle, mentre nella seconda tomba molto più grande, son stati trovati tre defunti anch’essi schiacciati con più massi.
Da questo tipo di tradizioni potremmo quasi avanzare una ipotesi curiosa, forse le lapidi che oggi si usa porre al di sopra delle tombe potrebbero essere un antico retaggio culturale proveniente proprio da queste usanze, da antichi timori dell’uomo mai veramente sopiti.
Numerose comunque erano le tecniche usate per evitare la venuta dei revenants, molto spesso i cadaveri venivano deposti con mani e piedi legati, i cui segni poi sono facilmente interpretabili da analisi in laboratorio sulle loro ossa, altra interessante tecnica era quella di “inchiodare” il morto, e così a Chalkidiki, in Grecia, è stato trovato un cadavere con un cuneo bronzeo in fronte o ancora da scavi effettuati nel castello di Lamia, e’ stato rinvenuto un scheletro inchiodato da tre elementi in ferro. Il ritrovamento farebbe sorgere anche delle strane interrogazioni sull’etimologia del paese, infatti i “Lamia” (poi tra i romani chiamate Empuse) erano antichi vampiri, per lo più raffigurati come donne e immaginate metà umani e una metà animali.
Altro interessante rituale era poi la frattura delle dita delle mani o l’estrazione di un dente effettuata sul corpo del cadavere. Questo tipo di riti venivano spesso utilizzati nelle iniziazioni ove bisognava realizzare una finta morte in modo che poi l’iniziando potesse risorgere a nuova vita: illuminato. Ebbene, queste tecniche per realizzare una morte simbolica venivano utilizzate anche per generare una ulteriore morte nel defunto, a Trani ad esempio sono stati ritrovati i cadaveri senza l’incisivo, il che appunto farebbe pensare proprio a un rituale come quello precedentemente descritto, una credenza non ancora del tutto dimenticata dato che, nel folklore popolare sognare la caduta di un dente significa perdita di una persona viva e dunque un presagio di morte, una morte simbolica che affonda le sue radici in antichi timori che accompagnano l’uomo fin dai primordi.


Fonti:
1 Bioarchaeologist, Dept. of Archaeology, Science Site, South Road, University of Durham, Durham DH1 3LE - UK.
2 Andrea Romanazzi

Modern Witch League 5#: Alfabeto di strega:


U - come Udjat


L'Udjat è un simbolo che nella antica religione egizia raffigura l'occhio del Dio Horus dalla testa di falco, figlio del Dio Osiride e della Dea Iside. Horus per vendicare la morte di suo padre ucciso da Seth, Dio del male e anche zio, viene accecato all'occhio sinistro con una lancia e guarito poi dal fratello Thot, Dio della magia dalla testa di ibis. Anche questo è un simbolo e un potente amuleto molto importante e frequente nella religione egizia, il suo scopo è quello di proteggere le anime dei defunti nell'Aldilà in quanto simbolo di rigenerazione. Lo si puo vedere spesso raffigurato nelle pitture egizie come un occhio con trucco tipico e con sopracciglio e con una specie di spirale sotto, probabilmente a rappresentare il piumaggio dello stesso falco.

Inoltre un altro significato dell'occhio sinistro rappresenta la consapevolezza, visione interiore, la parte spirituale di ogni essere umano, contrapposto all'occhio destro che vede il mondo materiale, mentre entrambi gli occhi rappresentano l'Universo, simile al concetto dello Yin-Yang. L'utilizzo pratico dell'Udjat è però di tipo matematico: le linee che lo compongono infatti sono algebricamente connesse da un rapporto numerico per cui è possibile, conoscendo questo rapporto, utilizzare l'Occhio di Horus come un vero e proprio "metro" ante-litteram. L'Udjat è stato poi associato al massonico Occhio Onniveggente, anche per via della presenza in questo simbolo di una piramide. Da ricordare anche che l'Udjat, prima di essere associato al Dio Horus, era stato attribuito anche al Dio supremo Ra.



sabato 2 febbraio 2013

Modern Witch League 5#: Alfabeto di strega:


T - come Tamburo sciamanico



Il tamburo è il principale veicolo dello sciamano per muoversi attraverso le diverse dimensioni.
Ci sono molte teorie esistenti su come il Tamburo dello Sciamano riesca a provocare in chi lo ascolta e percepisce, stati di coscienza alterati:

* Sintonia con il ritmo del grembo della madre terra
Questa teoria si basa sul fatto che la mente istintiva ha il suo archetipo originario del proprio percorso di vita nel grembo della vita dell’universo, e che gli spazi illuminati all’interno del Labirinto nel quale noi tutti ci muoviamo, allo stesso modo dei propri ritmi di vita e delle conoscenze di ognuno sono morfologicamente simili tra di loro perché traggono origine dalla stessa matrice.

* Alta concentrazione di frequenze cerebrali Delta
Le frequenze cerebrali Delta si trovano tra il mezzo Hz e i 4 Hz e di solito si manifestano durante una ipnosi profonda accompagnata da forti visualizzazioni e altri vari stati di elevata consapevolezza inclusi stati di Apprendimento Superiore, nei quali la musica è suonata con la frequenza di 1 Hz per favorire l’apprendimento. Il ritmo di un buon tamburo sciamanico emette appunto una grande quantità di queste frequenze. Tali frequenze non sono percepibili dall’orecchio umano ma nonostante ciò sortiscono forti effetti sul corpo umano.

* Trascendere le comuni, limitate capacità percettive dei sensi tramite il loro sovraccarico con una fonte energetica superiore
Il proprio sé “razionale” è una ragnatela che contiene una quantità quasi illimitata di idee fisse che stabiliscono una relazione con la realtà estremamente riduttiva e limitata. Quindi, se si vuole realmente esplorare nuove idee e nuovi modi di vita più vantaggiosi e più propizi al nostro benessere,bisogna uscire dalla gabbia della razionalità. Il ritmo monotono del tamburo può essere veramente utile a questo scopo.

* Risonanza con gli impulsi elettromagnetici della Terra
Ciascun fulmine che colpisce la Terra riverbera attorno ad essa per molto tempo, ed in ogni istante un fulmine sta sempre colpendo da qualche parte nel mondo. Questa é quella che noi chiamiamo la continua risonanza, ed un bravo e dotato suonatore di tamburo Sciamanico riuscirà facilmente ad andare a tempo con questo ritmo.

La reale funzione del Tamburo nel Viaggio Sciamanico
In realtà queste teorie sono comunque tutte corrette ma non sono capaci di descrivere efficacemente le realtà dello Sciamano e del suo tamburo. Questo perché il tamburo è una creatura viva, senziente e ha in sé la straordinaria capacità di trasportare lo sciamano in altri piani di esistenza.

Pertanto, l’artigiano che fabbrica il tamburo Sciamanico costruisce non solo un oggetto fisico ma bensì un organismo vivente con proprio carattere peculiare fondato sul fine per il quale è stato creato. Così lo spirito del tamburo si incarna nel tamburo che più si adatta al suo scopo esistenziale.

Nel caso particolare in cui un tamburo non sia totalmente vivo cioè dotato di una propria coscienza individuale, il principio della risonanza morfologica tra il carattere del tamburo e l’intenzionalità di colui che lo suona diventa il fattore più significativo rispetto a tutti gli altri fattori meramente meccanici. Il fatto che il suono del tamburo Sciamanico abbia già evocato stati estatici di coscienza nell’arco di migliaia di anni, significa che ogni volta che un Maestro sciamano suona il tamburo, tutti quelli che lo hanno suonato prima di lui gli stanno dietro suonandolo all’unisono. Questa sinfonia suonata da migliaia di presenti, passati e futuri suonatori di tamburo,tutti perfettamente focalizzati nel loro strumento per dare il meglio del meglio, giunge sino a noi attraverso le ere direttamente nel momento presente. Questo fenomeno induce nell’arco di pochi secondi una profonda trance in tutti i presenti.

La già di per se potentissima sonata di tamburo diventa ancora migliore con una coppia uomo/donna di Sciamani.
Il tamburo vive di vita propria ed ha una sua anima che si lega a lui come l’anima di un essere umano entra nel feto quando è ancora racchiuso nel grembo materno. Cio’ si rivela con chiarezza quando si inizia a suonarlo e si vede come abbia un suo ritmo particolare dettato proprio dall’anima che si è incarnata in lui. Qualche studente fa domande del tipo: “Forse che le cinghie che legano insieme le pelli animali di cui Il tamburo é costituito rappresentano le dimensioni?” La verità è che la consapevolezza del tamburo è va molto aldilà di qualsiasi “rappresentazione” In altre parole la consapevolezza del tamburo, che si esplica attraverso gli intrecci delle cinghie che lo tengono insieme, si estende in 9 dimensioni. Pertanto le cinghie del tamburo no rappresentano le 9 dimensioni ma bensì esse stesse si trovano a cavallo delle 9 dimensioni nelle quali le persone che odono il magico suono del tamburo vengono trasportate.

Per la maggior parte dei viaggi Sciamanici nel corso dei vari trattamenti, sostanzialmente si usano solo tre semplici ritmi. Un ritmo monotono sintonizzato sulla frequenza di 4 Hz per la maggior parte dei viaggi, un altro che si attesta attorno ai 9 Hz utilizzato per viaggi particolarmente impegnativi in cui viene richiesta la produzione di una maggiore quantità di energia, ed infine il ritmo proprio del cuore per viaggi orientati alla riscoperta del cuore e della Grande Madre.

Infatti,l’armonia dell’ universo funziona in modo che per ciascuno degli spiriti o dei poteri della natura vi é un ritmo differente. Noi possiamo scegliere in questa sterminata varietà il ritmo che fa per noi richiamando istantaneamente il potere della natura ad esso associato.

Bibliografia:
-CreaturaLunare
Il Tamburo dello Sciamano parla
per Rowland Anton Barkley - lo Sciamano della Trance-Formazione Profonda