X - come Xochipilli
Nella mitologia azteca, Xochipilli ("principe dei fiori") era il dio dell'amore, dei giochi, della bellezza, della danza, dei fiori, del mais e della musica. Sua moglie era Mayahuel e sua sorella gemella Xochiquetzal. Essendo considerato uno degli dei responsabili della fertilità e del raccolto, è stato associato a Tlaloc, dio della pioggia ed a Centeotl, dio del mais. A lui viene fatto riferimento anche come Macuilxochitl, che significa "cinque fiori". (Xochi deriva dal termine nahuatl 'xochitl', cioè 'fiore', mentre 'pilli' significa 'principe' o 'bambino')
Verso la metà del 1800, una statua azteca raffigurante Xochipilli, fatta risalire al XVI secolo, fu portata alla luce nei pressi delle pendici del vulcano Popocatepetl, vicino a Tlamanalco. La statua rappresenta una figura seduta su un piedistallo a forma di tempio.
Uno dei documenti archeologici più significativi che testimonia l’intimo rapporto dell’uomo precolombiano con le piante psicoattive è rappresentato dalla raffinata statua in pietra raffigurante una particolare divinità del complesso pantheon divino azteco: Xochipilli, il “Principe dei Fiori”. Alta 80 cm, datato al 1450 d.C., è attualmente conservata presso il Museo Nacional de Antropología di Città del Messico.
La caratteristica principale di questa statua è l’aspetto estatico della maschera che porta sul viso; un estatismo intimamente associato alle numerose rappresentazioni di vegetali – tutti psicoattivi – raffigurati in bassorilievo sul suo corpo.
Disegni dei motivi fungini e floreali incisi sulla statua di Xochipilli (da Wasson, 1973)
Un’attenta indagine botanica ha portato all’identificazione dei vegetali incisi: fiori di Turbina corymbosa (ololiuqui), Nicotiana tabacum, Heimia salicifolia (sinicuichi), Quararibea funebris (poyomatli) (Wasson 1973). Nel piedistallo della statua sarebbero raffigurati funghi del genere Psilocybe.
L’estatismo è una caratteristica di numerose statuine mesomaricane, il cui insieme meriterebbe un’indagine specifica (si vedano ad esempio le statuine riprodotte in Wasson 1983 e le due pietre-fungo che hanno raffigurato alla base un viso umano in estasi, proposte all’attenzione da Lowy, 1980).
Nella letteratura nahuatl e nelle fonti del periodo della Conquista Xochipilli, oltre ad essere il principe dei fiori, è il dio del sole nascente, del gioco, della poesia e dell’arte (Fernández, 1959).
Wasson, Schultes e Hofmann sono arrivati alle conclusioni che Xochipilli rappresenti una figura in preda all'estasi. La posizione e l'espressione del corpo, uniti ad una evidente rappresentazione di piante allucinogene risaputamente usate dagli Aztechi nelle cerimonie sacre, avvalorerebbero questa interpretazione.
Fonti:
FERNÁNDEZ JUSTINO, 1959, Una aproximación a Xochipilli, Estudios de Cultura Nahuatl, vol. 1, pp. 30-46.
LOWY BERNARD, 1980, Ethnomycological Inferences from Mushroom Stones, Maya Codices and Tzutuhil Legend, Revista/Review Interamericana, vol. 10, pp. 94-103.
WASSON R.G., 1973, The role of “flowers” in Nahuatl culture: A suggested interpretation, Harvard Botanical Museum Leaflets, vol. 23(8), pp. 305-324.
wikipedia - Samorini.it
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