domenica 13 gennaio 2013

Modern Witch League 5#: Alfabeto di strega:


S - come Strega


John William Waterhouse: “The Magic Circle” - (1886)



La strega è una donna ritenuta dedita all'esercizio della stregoneria, ovvero, secondo vasta credenza popolare tradizionale a molte culture, una donna che si ritiene sia dotata di poteri occulti.
La figura della strega ha però radici che precedono il Cristianesimo ed è presente in quasi tutte le culture.
È stata avanzata l'ipotesi che la stregoneria sia l'interpretazione fantastica dell'intossicazione da Ergot.

Il termine deriverebbe dal greco "stryx, strygòs" e sta per "strige, barbagianni, uccello notturno", ma col passare del tempo assunse il più ampio significato di "esperta di magia e incantesimi". Nel latino medioevale il termine utilizzato era lamia, mentre nelle varie regioni d'Italia il sostantivo varia molto a seconda della zona. Possiamo perciò trovare:

Masca o Maggia (Piemonte)
Stria o Bàsura (Liguria)
Borde (Toscana)
Strìa, Maggia (Lombardia, Emilia, Trentino Friuli-Venezia Giulia)
Cogas, stria, brúscias o maghiargia (Sardegna)
Strìa/Striga/Strigo (Veneto)
Janara (Sannio) e (Irpinia)
Mavara (Sicilia)
Magara (Calabria e Basilicata)
Masciáre o chivàrze (Taranto e provincia)
Macàra (Salento)
Stiara (Grecìa Salentina)
Stroll'ca (Umbria)

Il termine stregoneria, sta ad indicare un insieme di pratiche magiche e rituali, spesso a carattere simbolico; questo termine nel corso dei secoli ha assunto diverse valenze negative o positive a seconda del punto di vista degli autori che hanno trattato l'argomento.
Ad esempio presso le religioni monoteiste le pratiche stregonesche sono state etichettate in maniera spregiativa, considerate distinte dalla religione vera e propria in quanto, sempre dal punto di vista dei monoteismi, collegata a forze occulte che l'officiante (strega) cerca di dominare e di utilizzare per i propri fini.
Invece ad esempio dal punto di vista del neopaganesimo il termine stregoneria è stato rivalutato ed usato per indicare quelle pratiche antichissime (soprattutto rurali), che sopravvissero all'avvento dei monoteismi ed all'estirpazione violenta degli antichi culti pagani e che in seguito vennero perseguitate con forme di violenta intolleranza come la caccia alle streghe.
Il termine deriva dal latino strix con cui si indicava un rapace notturno (lo strige o barbagianni) dal verso acuto (da cui il nome), che le leggende popolari accusavano (erroneamente) di succhiare il sangue delle capre. A questo uccello venne associata successivamente la strega una donna che prevedeva il futuro e praticava la magia e che, secondo gli autori cristiani, aveva affari con il diavolo, perciò venne considerata malvagia e le sue pratiche definite come stregoneria.


La Santa Inquisizione


 Il fenomeno della stregoneria si diffuse massicciamente in Europa tra la fine del Medioevo e l’inizio dell’Età Moderna, quindi fra la metà del ‘400 e la fine del ’600: si parla di una vera e propria “Caccia alle Streghe”, una sorta di ossessione che portò a una persecuzione accanita, con un numero elevatissimo di processi e condanne, anche capitali.

Non si possiedono cifre esatte e le stime degli studiosi differiscono, ma alcuni ritengono possibile che siano state processate più di 110.000 persone e che di queste almeno 60.000 siano state giustiziate.

Anche nei secoli precedenti erano note e diffuse nei villaggi varie “pratiche magiche” risalenti all’epoca preistorica: il legame tra l’uomo e la natura lo portava a credere negli spiriti dei boschi, dell’acqua, del fuoco, del grano, della caccia, divinità di cui poteva invocare l’aiuto.

Nel tempo si tramandarono formule e incantesimi i cui scopi erano: ottenere guarigioni, onore, favori, ricchezze, rendere fertili i campi e il bestiame... tipiche credenze contadine all’interno delle quali si poteva distinguere una “magia bianca”, produttiva di effetti benefici; e una “magia nera”, che mirava a produrre effetti malefici.

La Chiesa aveva un atteggiamento tollerante a patto che le pratiche non creassero danni: solo allora venivano condannate e i maghi puniti.
Gli antichi canoni ecclesiastici, infatti, erano scettici riguardo all’esistenza delle streghe e ai loro poteri magici: sostenevano trattarsi di fantasie, di invenzioni e doveva essere considerato eretico non chi raccontava di possedere tali poteri ma chi credeva che questi fossero realtà!

Fu verso la metà del ‘400 che la magia cominciò a essere interpretata dalla Chiesa come opera del demonio. La chiamata di qualunque spirito o divinità non cristiana cominciò a essere interpretata dalla Chiesa come abbandono della fede; dovevano dunque essere denunciati alle autorità ecclesiastiche i “maghi”, le “fattucchiere” e anche i loro clienti.

Il ‘500 e il ‘600 furono secoli di paura, di tensioni sociali in tutta Europa con guerre, epidemie e miseria. L’unità del mondo cristiano si era dissolta in seguito ai movimenti dissidenti della Riforma Protestante, la fede non bastava a garantire una vita serena al riparo da eventi disastrosi, la Chiesa, infatti, poteva garantire solo la salvezza dell’anima, non certo la sicurezza materiale, di non incorrere in malattie, né un’efficace protezione contro i malefici e le persone crudeli.
Gli stessi teologi e le gerarchie ecclesiastiche vivevano un periodo di grande insicurezza, le credenze iniziavano a vacillare e sempre più persone abbandonavano la religione Cristiana Cattolica per unirsi ai Protestanti: un segno della crisi è dato proprio dal ricorso allo sterminio come unica possibilità di eliminare chi metteva in discussione la fede.
Quello che gli imputati confessavano, che si trattasse di estorsioni o di pure fantasie, per i giudici diventava reale; nessuno era immune alla caccia e la paura cresceva.
Ma timore e sospetto non avrebbero scatenato la persecuzione delle streghe se non fossero esistiti gli strumenti giudiziari per istituire i processi e quei movimenti creati per distruggere sul nascere ogni forma di ribellione.

Giudici e processi

Prima della “Caccia alle Streghe” i tribunali ecclesiastici si occupavano dei crimini spirituali mentre i tribunali secolari dei reati penali e dei danni materiali, inoltre, è da sottolineare che i tribunali ecclesiastici emanavano le sentenze ma non potevano eseguire le punizioni e le condanne e quindi si rivolgevano ai giudici laici.
La stregoneria, a partire dal ‘500, venne inclusa fra i crimini secolari; in teoria sarebbero stati i tribunali laici a occuparsi di questo particolare reato… ma nacque proprio qui l’alleanza e la collaborazione tra gli inquisitori e il clero.
Bisogna quindi dire che, se la Santa Inquisizione è sempre stata vista come un simbolo dell’epoca dei roghi, questo è sbagliato; anche se la Chiesa mise il suo zampino, a occuparsi dei processi, delle torture e delle condanne furono i magistrati laici, con l’eccezione della Spagna e dell’Italia.

Un altro importante particolare, che ha reso la giustizia falsa e vergognosa in tutto quel periodo, fu il cambiamento del tipo di sistema.
Infatti, prima, esisteva il così detto Sistema Accusatorio, nel quale solo un cittadino poteva accusare un'altra persona, ciò doveva essere fatto sulla base di prove valide e confermabili, anche perché se l’accusa risultava non vera si attivava la “legge del taglione”, cioè veniva punito chi aveva denunciato ingiustamente. I processi erano quindi molto pochi.
A partire dal 1200, questo sistema, venne sostituito dal Sistema Inquisitorio, in cui tutti potevano accusare tutti, senza l’ombra di una prova e senza correre rischi.
Le persone che, in teoria, avevano compiuto il crimine venivano processate, ma bastava che ci fossero due testimonianze contro di loro e il gioco era fatto… venivano condannate!
Per le persone processate per stregoneria le cose risultavano ancora più dure e pesanti… la Chiesa sosteneva la necessità di intervenire assolutamente sia per salvare la comunità, sia per purificare l’anima del peccatore! Per questo motivo, venne ritenuto importante far confessare la presunta strega a tutti i costi… anche con l’uso delle torture più atroci!


- IX secolo, nacquero le figure dei Tempestari, persone che venivano accusate di causare con i loro poteri le tempeste, la distruzione delle coltivazioni, la morte del bestiame e le carestie!
Questi personaggi venivano puniti duramente: 200 frustate e l’obbligo di umiliarsi sfilando nei villaggi con il capo rasato!
In realtà erano solo i capri espiatori del malessere generale!

- Anno 829, al Sinodo dei Vescovi venne dichiarato: “I loro poteri possono inquinare l’aria, scatenare tempeste e grandine, prevedere il futuro, privare una donna di figli e di latte e darli, invece, a un’altra e operare molti altri prodigi!”

- Anno 1233, con una bolla papale viene decisa la nascita della Santa Inquisizione.

- Anno 1275, viene messa al rogo la prima strega a Tolosa.

- XIII secolo, iniziano a comparire i primi libri contrari ai processi e alle modalità di tortura.

- Anno 1484, una bolla papale di Innocenzo VIII sollecitava, e quindi autorizzava, gli inquisitori tedeschi a cacciare e combattere le streghe.

- Anno 1486, due inquisitori tedeschi Heinrich Istitor Kramer e Jakob Sprenger pubblicarono il “Malleus Maleficarum” cioè il “Martello delle Streghe”, una specie di enciclopedia che illustrava le credenze e le superstizione della Germania.
Inoltre, conteneva la completa descrizione di come dovevano essere svolti i processi e le torture, il perché le streghe fossero di numero superiore agli stregoni, loro, infatti, affermavano: “C’è un difetto nella formazione della prima donna, fatta con una costola del petto ricurva, cioè ritorta, quasi fosse contraria all’uomo. Ne deriva che in quanto animale imperfetto la donna non fa altro che ingannare!”. Perciò le donne dovevano essere punite non con la prigionia ma con la morte, anche se erano pentite!
Il manuale ebbe 14 ristampe nei successivi 35 anni!

- XIV secolo, in un solo anno furono condannate a morte,nel principato di Eichstaett, 274 persone, tutte con l’accusa di stregoneria.

- Anno 1585, a Rottemburg, i giudici espressero il loro timore che la caccia alle streghe portasse alla condanna di tutte le donne, visto che già in due villaggi vicini ne era rimasta solo una.

- Anno 1589, nelle terre del convento di Quedlinburg furono giustiziate 133 streghe in un solo giorno.

- Tra il 1627 e il 1629, a Wurzburg, furono condannate 160 streghe e più di un quarto di esse erano solo delle bambine e dei bambini!

- Anno 1631, un gesuita di Wurzburg, Friederich Von Spee, pubblicò, in anonimato, un libro: “Cautio Criminalis”, all’interno del quale condannava la tortura nei processi alle streghe. Egli afferma : “La tortura non prova assolutamente nulla. I più resistenti tra quanti hanno dovuto sottostare a questa esperienza mi hanno dichiarato che non esiste delitto che non sarebbero stati disposti a confessare senza indugio, pur di avere un qualche sollievo, e che avrebbero preferito morire dieci volte piuttosto di essere nuovamente torturati…” e poi “Gli ingenui fanatici che incoraggiano la caccia alle streghe dovrebbero capire che, dal momento che ogni torturata deve denunciare qualcuno, i processi si moltiplicheranno finché, a lungo andare, le accuse toccheranno anche loro, e tutti saranno bruciati.”

- Anno 1692, scoppia il clamoroso caso di Salem.

Gli ultimi condannati al rogo:
1712 Inghilterra,
1722 Scozia,
1728 Berlino,
1754 Francia,
1775 Germania,
1782 Spagna,
in Messico e Perù condanne ancora nel XIX secolo.



Di fronte ad una realtà sociale piena di malattie, di povertà e di fame, la teologia non riesce più a dare risposte certe al perché certi avvenimenti succedano, quindi risulta facile dare la colpa alle streghe per qualsiasi danno sociale: morte di bambini, carestie e altro ancora..


Fonti:
Miei Appunti
Appunti della mia amica
Spark.moon

Modern Witch League 5#: Alfabeto di strega:



R - come Rusalka

Konstantin Vasiliev


Etimologia:

La parola Rusalki (Rusałki, Rusálke, Rusalije, Русалки) o Rusalka è un termine generico per indicare le divinità, gli spiriti e i demoni femminili associati ai fiumi e ai laghi nella mitologia slava-russa.
Il nome deriva, secondo una etimologia popolare, da ruslo, che significa "ruscello, corso d'acqua" .

Iconografia:

Le loro caratteristiche fisiche e le loro funzioni variano molto nelle diverse culture slave, come anche i nomi utilizzati per definirle. In Russia sono note anche come beregine (da bereg > sponda, riva). Nei Balcani vengono chiamate samovile dai bulgari e vile da serbi e croati. Potevano avere l'aspetto di donne giovani e attraenti dai lunghi capelli, gli occhi verdi, con corone di fiori intrecciati sul capo e vesti bianche, ma spesso erano nude. In altri casi erano descritte come simili ad Amazzoni o ancora come creature femminili dall'aspetto cadaverico e notturno. Spesso erano metà donne e metà pesci, come le sirene delle mitologie classiche. In generale venivano associate all'acqua e alla primavera, potevano influire sulla fecondità delle donne, sui raccolti, sulla pesca, curare malattie, ma anche causare la morte. La festa pasquale di Pacha Rosarum o Rosalia prende il nome proprio dalle Rusalki.

Come divinità minori dell'acqua corrispondono alle ninfe della mitologia greca. Di notte uscivano dall'acqua per ballare alla luce della luna. Il loro albero sacro era il platano. La loro festa era all'inizio di maggio, la cosiddetta Settimana delle Rusalki, quando uscivano dall'acqua in pieno giorno e si mettevano a sedere sui rami dei platani. Durante questa festa gli uomini si riposavano dal lavoro e nuotavano. Le Rusalki erano anche in grado di punire le donne che lavoravano durante la loro festa.

Generalmente sono belle donne dai seni prosperosi, con capelli, neri, rossi o verdi, lunghi fino alle ginocchia, vestite di una tunica bianca o di foglie. I loro capelli devono essere sempre bagnati, altrimenti muoiono; basta tuttavia che esse si pettinino, perché dalle chiome si generi uno zampillo d'acqua.
Nella regione di Saratoff le Rusalke diventano dei demoni incubi, con l'aspetto di creature gobbe e pelose, con artigli ed un uncino di ferro che serve per afferrare i passanti; a costoro pongono quindi delle domande e se la risposta data è sbagliata, fanno ai malcapitati il solletico fino a vederli sbavare, e poi li trascinano nel fondo delle acque. In altre regioni, come in Bielorussia o tra gli Slavi Occidentali, le Rusalke perdono il carattere acquatico, per rimanere solo degli spiriti dei campi e dei cereali.




Origine :

Nella maggior parte delle versioni, la Rusalka è un essere inquieto morti, associato alla "forza impuro". Secondo Zelenin, persone che muoiono violentemente e prima del tempo, come le donne giovani che si suicidano perché sono stati abbandonata dai loro amanti, o le donne non sposate che si trovano in stato di gravidanza, devono vivere il loro tempo indicato sulla terra come spirito.
La versione spettrale è l' anima di una giovane donna che era morta in o vicino a un fiume o di un lago ed è tornato a tormentare tale corso d'acqua. Questo non morti rusalka non è sempre malvagio, e avranno la possibilità di morire in pace se la sua morte è vendicata.
Rusalki può provenire anche da bambini non battezzati, spesso quelli che sono nati fuori dal matrimonio e annegati dalle loro madri per questo motivo. Bambino Rusalki presumibilmente vagare nella foresta chiedendo di essere battezzati in modo che possano avere la pace. Essi non sono necessariamente innocenti, tuttavia, e può attaccare un uomo abbastanza sciocco avvicinarli.


La rusalka oggi

Alle rusalke sono ancora oggi dedicate feste. In Ucraina vengono ricordate con una festa all’inizio della primavera, connessa alla fecondità. E’ interessante notare come il mito delle rusalki racchiuda una serie di significati, in parte sopravvissuti nel folclore e nella mentalità slava, che fanno della donna un essere magico, legato alla ri-generazione della natura, ma al contempo demoniaco. Un essere capace di vendicarsi se viene tradito il patto amoroso. Un essere che può dare la morte pur legandosi alla vita, che agisce dominata dall’odio perché ha conosciuto l’amore.

Forse non è temerario affermare che questo mito sopravviva – per estremo – nelle lotte di movimenti come le Femen (che nude, appunto, attraggono con l’inganno erotico ma il cui scopo è una rivendicazione sociale) o nelle ormai note Pussy Riot, in cui l’elemento erotico presente fin nel nome si lega a un ben più radicale messaggio politico. Il patto che è stato rotto è appunto quello sociale, il riconoscimento della sostanziale uguaglianza tra i sessi. Uscendo dai casi di cronaca, invero un po’ estremi, esiste nella donna slava un richiamo all’autonomia (mai realmente negata) che si scontra con il paternalismo di società mascoline e muscolari.

Massimiliano Di Pasquale, nel suo Ucraina terra di confine, racconta di Asgarda, un gruppo di centocinquanta ragazze che si proclamano discendenti delle Amazzoni. Kateryna Tarnovska, leader del movimento, dichiara che lo scopo è emancipare l’Ucraina dal retaggio totalitario, liberando i sogni e desideri delle donne. Donne che vivono secondo una regola comune, e le cui figlie vengono “educate” dal gruppo una volta raggiunta l’età di tre anni. L’acqua è l’elemento sacrale. Asgarda, nome dell’associazione, fa riferimento alla mitologia nordica. Un pasticcio culturale? Non proprio se ricordiamo che il primo regno russo, quello kieviano, è stato fondato da guerrieri vichinghi. Tutto si tiene, nel passato nel presente delle donne slave.


Settimana Rusalka

Il Rusalki sono stati ritenuti a loro più pericolosi durante la Settimana Rusalka (Rusal'naia) all'inizio di giugno. A questo punto, avrebbero dovuto lasciare le loro profondità dell'acqua, al fine di oscillare sui rami degli alberi di betulla e salice di notte. il Nuoto durante questa settimana era severamente proibito, perché sirene si trascinano nuotando verso il pavimento fiume. Una caratteristica comune della celebrazione Rusal'naia è stato il bando di sepoltura rituale o della Rusalka, alla fine della settimana, che rimase come intrattenimento in Russia fino al 1930.


Fonti:
eastjournal
wikipedia
ilcrepuscolo
miei appunti





Modern Witch League 5#: Alfabeto di strega:



Q - come Quarzo Rutilato


Classe minerale: ossidi, gruppo dei quarzi
Formula chimica: SiO2 + TiO2
Sistema cristallino: trigonale/tetragonale
Processo litogenetico: primario
Colore: trasparente con inclusioni aghiformi color oro

La luce della mente



Si tratta di un cristallo di quarzo contenente al suo interno filamenti di rutilio, che lo rendono carico elettricamente. Dona energia vitale, gioia e solarità a chi lo indossa. Libera dalle paure nascoste e dall’angoscia. Sviluppa, inoltre, indipendenza, larghezza di vedute e aiuta a non farsi condizionare dagli eventi esterni.

Anticamente noto come Capelvenere, gli si attribuiva la capacità di immagazzinare la luce solare per illuminare la mente umana. Veniva usato anche per allievare la tosse.

Di grande protezione, è consigliabile a tutti coloro che vogliono essere difesi nelle più svariate circostanze.

Per il suo colore è abbinato al 3°chakra, ma in realtà favorisce un aumento di energia in tutti i chakra. Svolge una forte azione a livello spirituale, promuovendo il contatto con il proprio Sé superiore e sviluppando chiaroveggenza.

La tradizione, dal punto di vista fisico, assegna a questa pietra una capacità rigenerativa sui tessuti e sulle mucose, nonché una capacità stimolante sul sistema immunitario. Per questo era considerata anticamente, utilissima nei casi di influenza (da indossare al manifestarsi dei primi sintomi), e in quelli di bronchiti croniche. Per rafforzarne l’effetto si può provare ad abbinare il cristallo alla calcite verde. I testi affermano che sarebbe adatto agli adolescenti perché potrebbe aiutare la crescita e favorire il portamento eretto.

Si può indossare come ciondolo, anello, bracciale o semplicemente in un sacchetto di cotone a contatto del torace. Ottimo da usare durante la meditazione per contattare stati superiori di coscienza, nel qual caso è bene posarlo sul 6°chakra.
Si purifica con tutti i metodi già descritti, si ricarica alla luce del sole.


Quarzo rutilato: chakra
Terzo chakra Manipura (“Ombelico e Plesso Solare”)

Quarzo rutilato: mitologia
Il quarzo rutilato era noto nell’antichità con il nome di “capelvenere” (Capelli di Venere) perché le inclusioni di rutilo formavano dei fili sottili e biondi come i capelli della dea. Si riteneva che riuscisse a catturare la luce solare e pertanto avesse la capacità di illuminare gli uomini.



Fonti:
Appunti vari
Cure-naturali